La vera storia delle maschere del Carnevale di Venezia

Traditonal Venice Carnival Masks

Il Carnevale di Venezia non è sempre stato come quello che siamo abituati a vivere oggi, infatti, il periodo del Carnevale a Venezia era molto più lungo e vissuto con uno spirito differente. Inoltre, le maschere carnevalesche erano decisamente meno di quelle che vediamo oggi tra le calli della città.
Abbiamo già parlato della storia del Carnevale di Venezia, ma non abbiamo approfondito a sufficienza il discorso dedicato alle sue maschere, ecco perchè abbiamo deciso di sviscerarlo in questo articolo. Quali sono, dunque, le vere maschere veneziane del Carnevale? Scopriamolo insieme.

La maschera tradizionale del Carnevale di Venezia: la Bauta

La cosiddetta Bauta è l’unica vera maschera tradizionale veneziana del Carnevale di Venezia. In verità, è una maschera molto semplice, completamente diversa da quelle elaborata che vengono vendute oggi nei negozi, infatti, la Bauta non ha piume, non ha colori e nemmeno una forma troppo particolare.
Questa maschera è sempre stata bianca ed è così ampia che riesce a coprire l’intero volto di una persona, il suo scopo infatti, era proprio questo, per far sì che tutti sembrassero uguali.
Il Carnevale era (ed è) sicuramente un momento di festa e divertimento, ma era anche il solo momento dell’anno in cui tutti (nessuno escluso) potevano sentirsi pari a chiunque a Venezia. La differenza tra le classi sociali si assottigliava, proprio grazie a questa maschera anonima.
Per completare il costume veneziano tradizionale, poi, dovresti indossare anche un mantello nero e pesante, chiamato tabarro, molto in voga a Venezia per proteggersi dal clima freddo del generale inverno.

La seconda maschera tradizionale, del Carnevale di Venezia: La Moretta

La Moretta è una maschera intrigante e poteva essere indossata solamente dalle donne. Anche questa è di forma molto semplice, addirittura più semplice della precedente a dire il vero, ma di colore nero e non bianco.
La sua particolarità si nasconde sul retro della maschera, dove all’altezza della bocca si colloca un bottone, che doveva essere tenuto tra i denti, per tenere su la maschera. Ciò, ovviamente, non permetteva a chi la indossava di parlare ed era proprio questo che stuzzicava la fantasia dei veneziani, perchè rendeva la persona mascherata ancora più misteriosa… o forse perché le donne veneziane erano delle gran chiacchierone e i veneziani approfittavano del Carnevale per riposarsi le orecchie?

La maschera del dottore della peste: ecco perchè non è una maschera tradizionale

Il suo nome già ci dà un indizio sulla persona che era solita indossare questa maschera: il Dottore della Peste.
Molti vedono questa maschera come una delle maschere tradizionali del Carnevale veneziano, ma non è così, la sua funzione era quella di proteggere il dottore dal contagio, inserendo delle erbe aromatiche sul becco come scudo protettivo.
La peste si diffondeva per via aerea, tramite tosse e starnuti, e per ben due volte ha rischiato di danneggiare pesantemente la città di Venezia e i suoi abitanti, questa maschera aveva il compito di tentare di proteggere almeno i dottori.
A questo punto, probabilmente vorrai saperne di più sulla storia di Venezia e sulle due feste che ricordano questi due momenti bui della sua evoluzione, ecco perchè ti suggeriamo ti leggere i nostri articoli su la Festa della Madonna della Salute e sulla Festa del Redentore.
Ad ogni modo, come puoi constatare tu stesso, questa maschera non appartiene al Carnevale di Venezia, ma è sicuramente una delle più suggestive e affascinanti maschere della storia veneziana.